Ancora spaesata, fu invitata ad entrare presso la sede del PFF dal gentile Barone di Orce che la fece mettere a suo agio. Grata per la sua discrezione gli sorrise timidamente.
Dì lì a poco le si presentò davanti un altro gentile messere, più intraprendente. Dopo aver rotto il ghiaccio scherzosamente, il Cavaliere le pose alcune domande. Si sentì subito un po' imbarazzata, ne sapeva davvero poco. Decise di parlare delle sue semplici impressioni.
"Cavaliere, mi sono ritrasferita da poco nella Repubblica fiorentina. Nel lungo anno che ho abitato qui, prima di andare a Orbetello, non mi sono mai interessata alla vita politica. Sapete, non amo scendere in piazza a fare polemica e poi essere attaccata solo per aver espresso le mie idee. Ecco, per questi motivi me ne sono sempre tenuta fuori. Ho provato un po' a farmi avanti nella Repubblica di Siena, ma ne sono uscita più sconfitta di prima.
Ma non amo vivere nell'ignoranza e sono qui per pura sete di conoscenza. Pertanto non mi so fare un'idea sulla Repubblica. Posso parlarvi della mia impressione: una Repubblica in cui la mancanza di dialogo pacifico e costruttivo e antipatie innate non portano sicuramente a qualcosa di buono. Trovo inconcepibile che magari venga scartata o boicottata un'idea magari buona di qualcuno semplicemente perchè costui non ci è simpatico. Bisogna prendere tutto il buono possibile proveniente da tutti, cercando di scartare il superfluo e le inutili, a volte infantili oserei dire, divergenze.
Purtroppo però, questa è una situazione comune ad altri luoghi, non è prerogativa fiorentina, credo sia proprio umana.
L'Impero... Cavaliere, non so davvero come esprimermi in questo caso. D'altronde, ribadisco di essere qui per apprendere. Vi prego davvero di perdonare la mia ignoranza.
Il rapporto Stato e Chiesa aristotelica... ebbene, trovo fondamentale la collaborazione tra le due parti, poichè lo Stato ha bisogno di vivere sotto la guida dell'Altissimo, per non cadere nella viziosità e nel peccato che spesso derivano dalla sensazione di potere.
Per quanto riguarda le altre confessioni... credo che si tratti di persone che hanno perso la via dell'Altissimo e che quindi non vivono secondo le Virtù aristoteliche. Prego per una loro conversione.
Sono qui perchè mi trovo in accordo con le idee proposte nello Statuto del partito, che il mio amico Saint è stato così gentile da rendermi noto.
Vorrei vedere finalmente Firenze come me la descrivevano quei forestieri che incontravo in taverna quando ancora vivevo a Terracina, che mi hanno spinta a trasferirmi qui la prima volta.
Dopo un lungo periodo a Siena, ora voglio avere una parte, anche se estremamente piccola e marginale, nel rifiorire di questa nostra Repubblica, una Repubblica di cui sono fiera di fare nuovamente parte."