Bussando alla porta

Carissimi vecchi amici,
esimi membri del PFF,

il desiderio di tornare ad interessarmi attivamente della vita della nostra Repubblica, seppure in un momento estremamente nero per la democrazia in essa, mi spinge a cercare chi con i quali poter condividere questa mia naturale predisposizione al servizio pubblico e anche più semplicemente al confronto politico.

Come saprete benissimo ho bussato prima alla porta del costituendo Orgoglio Fiorentino, avendo nei mesi scorsi conosciuto e apprezzato Cures e 1974 in Camera delle Milizie e trattandosi di una nuova realtà dove pensavo di poter maggiormente offrire il mio personale contributo. Il mio contributo è stato da loro seccamente rifiutato con la giustificazione dei miei modi non ... sempre degni di un buon cortigiano.

Ora torno davanti alla porta di questa sede dove ho mosso i miei primi passi e a sottopormi al vostro di giudizio.

Salutò cordialmente Massimo e, ascoltatolo attentamente, gli rispose:


Sto bene e pure parecchio impegnato fra una faccenda e l'altra ma il desiderio di ritrovare una compagnia, una squadra con la quale crescere, migliorarmi, servire la Repubblica nei limiti del possibile, è sempre stato in me presente, nonostante appunto la nostra Repubblica si è inzeppata di personaggi di dubbia credibilità.

Capisco perfettamente la tua osservazione e concordo su quanto detto da Mitjas in piazza, circa la necessità di dimissioni di Cures dal consiglio repubblicano dato che era stato eletto nella vostra lista. Pensavo che lui e 1974 fossero tipi particolarmente combattivi, qualità necessaria specie nel frangente in cui si trova la nostra Repubblica. Invece mi sbagliavo ed infatti sono stato respinto proprio per la mia tendenza ad essere molto combattivo, poco ortodosso secondo i canoni della facciata politicamente corretta.

Lo spirito è quello dell'osservazione, della schiettezza di pensiero, del confronto, del servizio nel caso venissi richiamato a servire la nostra Repubblica.

La prima soluzione sono una serie di cento nominativi circa da comunicare alle superiori autorità competenti, sperando che la democrazia autentica possa tornare a risplendere a Firenze. Per il resto credo nella leale e sincera, prodiga e fattiva cooperazione tra tutte le istituzioni repubblicane e municipali. Come del resto ho sempre operato, da Sceriffo, da Sergente ...

Non vedo grosse novità sul piano economico almeno dal punto di vista imprenditoriale, si tende più a far cassa per dimostrarsi tra i 10 principati più ricchi dei Regni. Ma questo dipende anche dalla disponibilità dei cittadini a viaggiare, a commerciare per conto proprio e della Repubblica, come faceva il mai dimenticato Dinful.

L'unica cosa che dovrebbe cambiare in me, come consigliatomi innanzitutto dalle persone che mi hanno sempre voluto bene, è di moderare la mia rabbia quando l'altrui infamia ed arroganza si diverte a provocarmi. Per il resto sono quello di sempre, umile, volenteroso e caparbio.

La Repubblica sta vivendo invece l'apoteosi della vanagloria di ben noti personaggi.

Vide poi arrivare anche il Visconte. Lo riverì e lo ascoltò attentamente.

Gli rispose:

Me ne andai esclusivamente nella speranza di ricompattare la mia famiglia intorno ad un grande progetto, tanto da poter gioire anche del ritorno di mio padre, il Conte Osvaldo, a Firenze. Purtroppo quel progetto è naufragato.

Ora torno a bussare a questa porta con l'intenzione di operare seriamente, nonostante la situazione socio-politica a Firenze sia tutt'altro che seria.

Bussate e vi sarà aperto. sorrise e accolse con una stretta di mano il neofita non tanto ne.

Sorrise al Barone stringendogli forte la mano.

Federica passando nelle sale del castello, vide una nuova figura e in qualità di Segretaria del Partito, decise di accoglierlo.
"Benvenuto nelle nostre sale messere, mi chiamo Federica Antonella Acquaviva di Bellante, e sono segretaria del Partito Federativo di Firenze"
Poi riverì al messere e gli chiese:
"A noi persone dai modi schietti, sincere, combattive e con ottime idee servono in questo momento, siamo... Come dire... Carenti di... "personale". In ogni caso, anche io ho modi poco conformi ai canoni della politica perfetta, ma non mi interessa averli, perchè qui (inteso come politica, e non come partito), se non ti imponi con la forza, non vai da nessuna parte e ti schiacciano tutti, bisogna avere modi ortodossi e combattivi"
Poi aggiunse:
"Beh... Se avete già avuto esperienze in politica, non penso di sottoporvi domande, direi che per me, va bene così^^"

Riverì la gentile dama che gli venne incontro, presentandosi:

Amedeo Pitti, piacere di conoscerla madonna.

Immagino che nella mia sincerità di opinioni ho in due anni di vita pubblica infastidito diversi personaggi piuttosto attaccati al potere, ma d'altra parte, più di cercare di contenermi di più nell'espressione, o rinnego me stesso adeguandomi a fare il cortigiano o con coraggio e determinazione sono me stesso, interessandomi fino ad un certo punto dell'opinione che gli altri hanno o professano di avere di me e delle mie idee.

Bravissimo Amedeo, bisogna sempre essere se stessi e non farsi MAI mettere i piedi in testa da NESSUNO... Se ci si fa schiacciare, non si fa strada e comunque hanno sempre a ridire... A quel punto, pensi ai tuoi scopi (e al tuo partito) e non ti preoccupi degli altri, per essere "qualcuno" bisogna sempre fregarsene di tutti... Questa è la mia opinione, solo in partito non bisogna essere "duri"^^

Io non dimentico mai i veri amici!

Sorrise felice alla sua carissima amica Vittoria.

Andrea... In ogni caso, sappiate che anche io ho un carattere stremamente ribelle e duro^^ (Con chi merita ovviamente u.u)

Tornando ad ascoltare attentamente la sua principale interlocutrice, le disse:

Gentile madonna Federica, l'intesa sul livello umano credo che sia sempre, in qualsiasi tipo di rapporto, di importanza fondamentale. Compresa la capacità di ascoltarsi veramente e di sapersi anche perdonare, riconoscendo dove vi è stata mancanza o anche semplicemente una scelta azzardata fatta in buona fede, nella volontà di riprendere insieme il cammino verso cose grandi.

Personalmente sarei per l'abolizione della pena di morte, di ogni forma di vendetta armata come strumento di giustizia, dell'impiego delle armate nobiliari per vendette personali. Così come sarei per rivitalizzare, riportare la piazza repubblicana a vivere di energia positiva con giochi ed altre occasioni di piacevole e sereno svago ricreativo.

E' il mio stesso pensiero... Ma sapete... Uno dei problemi principali da combattere (ma è difficilissima come battaglia), sono i multiaccount degli altri partiti, in primis LPF...^^

Sorrise amaramente alla sua interlocutrice:

A tal proposito, nel giro di due settimane, me ne sono cercato e scritto un corposo elenco. Purtroppo qui noi possiamo solo agire numerosi e compatti e sperare che chi ha il potere di fare pulizia faccia gli opportuni controlli e agisca di conseguenza.

"Speriamo di riuscire^^"
Rispose al suo interlocutore sorridendo

Si commosse sinceramente all'udire le parole del Barone:

Il pensiero di poter veder riunita la mia famiglia intorno ad un progetto comune, di rivedere il Conte mio padre di nuovo a Firenze, mi allontanò da questo gruppo che era stato per me sempre fino ad allora un sicuro punto di riferimento.

Pensavo di aver, come io di loro, la fiducia e la stima del Torlonia e dell'Aldobrandini in virtù del mio umile lavoro come capitano di milizia e come scrupoloso indagatore  della fitta rete di personaggi sospetti che dall'inizio di quest'anno hanno riempito e messo più volte in pericolo la nostra Repubblica. Ed invece al momento della prova del nove mi sono visto rifiutato, non per idee quando ovviamente non c'era stato alcun confronto, esame da parte loro (d'altronde, oggi ho pensato, Cures avrebbe scritto lui a me come aveva fatto con altri, se fosse stato interessato a che collaborassi con loro) diversamente che qui ora con voi, ma per la mia stessa indole combattiva, per quanto a volte istintiva, impulsiva, sempre sincera.

Sempre consapevole di non essere affatto perfetto, ma sempre bisognoso di crescere, di migliorare ogni giorno.

Rimasto rigorosamente sulla soglia, azzardò una domanda:

Perdonatemi. Si sta svolgendo una votazione sul mio eventuale ritorno o si sa già l'esito della mia richiesta? Promosso o bocciato?

Se bocciato, non preoccupatevi, almeno da voi sono stato accolto qui all'ingresso con ospitale cordialità, abbiam potuto confrontarci sulle idee politiche, non ci siamo certo fermati sui pregiudizi.

Sorrise a Massimo e gli rispose:

A quanto pare mi ero perso.